MISSION

IL MIO IMPEGNO, LA MIA PASSIONE

Quale “ mission” ?

Fin da bambina, i grandi perché mi hanno sempre interessata; erano quasi sempre dei perché più grandi di me, e  compresi presto che, oltre che di conoscenza, il mio desiderio era di rendere pratica la conoscenza che acquisivo, per darle la forza e il vigore della concretezza di vita,  di realizzazione, cambiamento e trasfigurazione che potessero essere  utili alla mia crescita.

Ho desiderato perciò che la mia vita fosse ricca, ampia e complessa, che seguisse traiettorie anche diverse, snodandosi su punti di fuga anche divergenti… per poi,  con mia sorpresa, ritrovare a volte sentieri dimenticati, o mai esplorati… o magari  già interrotti. Perché così è la vita stessa.

Il delinearsi di un progetto di vita

In età più matura, la mia voglia di sapere, di condividere, il benessere sano e profondo che cercavo, il desiderio di tradurre ogni nuovo sapere in saper fare, cioè in azione cosciente e responsabile, diventò ricerca di Consapevolezza: assunsi il desiderio di  Consapevolezza come un  progetto di vita.

Seppi dunque che un sentiero è Saggiamente tracciato se tende verso una Consapevolezza  che non separi nell’uomo il suo sapere dal suo saper fare .

Consapevolezza è infatti la capacità di intuire qual è il giusto modo per raggiungere un obiettivo, è dunque  un’azione, o una serie di azioni, condotte secondo un preciso criterio.

Ciò che qualifica questo criterio  poggia su un fondamento, un atteggiamento interiore che scaturisce dal   voler vivere la vita “Saggia-Mente”.

Attraverso una saggezza non di tipo ascetico o rinunciatario, solitario e trascendente la vita stessa, ma attraverso una moderna saggezza fatta di consapevolezza pratica, del sapere e dell’agire guidati da una mente che sa sempre imparare e reimparare, mentre segue i flussi liberi e creativi del suo pensiero:  per rendere sempre attuali e possibili le  sempre nuove opportunità che fanno la nostra vita bella, intensa, realizzante, vissuta con gli altri e con chi vogliamo bene.

Ho perciò voluto conoscere la mente dell’uomo e il suo pensiero quando, allineando desideri, rappresentazioni, suggestioni e idee, è capace di sovrascrivere la realtà, di rinnovarla, di reiventarla: la forza della realtà poggia sul terreno fertile di un pensiero che attraversa la storia e giunge a noi sempre nuovo e sempre antico.

La scelta

Ho perciò creduto che le finalità verso cui anelavo dovessero recare delle vesti che io avessi saputo bene indossare e, più in profondità, un corpo che io avessi potuto incarnare, in aderenza alle mie idee e aspirazioni.

Ho anche desiderato poter condividere ciò che imparavo, attraverso una circolarità fatta di scambio,  con chi si trovasse in qualche momento della sua vita nella difficoltà del non saper procedere.

Ho creduto, e credo, che questa sia per me la migliore maniera di stare bene e di volermi sempre migliorare.

Ecco perché la psicoterapia: la incontrai, mi accostai ad essa, e compresi che può essere uno strumento tanto importante che non la lasciai più.