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                                                      INVIDIA O AMORE?

                    OPERAZIONI DI MATEMATICA NEI NOSTRI SENTIMENTI

Imitiamo, senza saperlo, quello che degli altri ci colpisce e senza rendercene conto facciamo nostro ciò che dagli altri copiamo… sarà invidia o amore? o entrambi?

 

Poiché accade spesso  che anche nelle coppie,  per amore si dice,  reciprocamente ci si voglia imitare… spesso quei comportamenti  vengono di fatto condivisi per via della  contiguità  più prossima  ad entrambi, che diviene il “naturale” comune modo di fare… più o meno consapevolmente.

 

Diversamente, nell’invidia, o almeno nella nostra comune accezione di “invidia”, non abbiamo voglia di condividere, piuttosto avremmo voglia  di togliere all’altro quel “bello” che egli ha e che gli riconosciamo, per impossessarcene e, se fosse possibile,  proprio a suo scapito…

 

Purtroppo, però, non sappiamo di essere altrettanto abili a replicare, inconsciamente e nostro malgrado, anche ciò che degli altri non tolleriamo e che ci infastidisce e che, proprio per questo, lo stesso ha colpito la nostra attenzione… quell’acquisizione si “attacca” nella nostra memoria, e siamo sempre pronti a replicarla appena se ne presenterà l’occasione…

 

Lo facciamo con una mente che rendiamo stupida perchè ne inibiamo la libertà di saper scegliere quale comportamento vogliamo replicare… semplicemente perchè ci piace.. o perchè lo detestiamo?

Potremmo, tuttavia, provare a dare un senso nuovo e positivo all’ “invidia”, come attitudine a copiare il bello che ci piace degli altri,: per moltiplicarlo e non per “sottrarlo”?

 

Così, analogamente, con una mente più aperta e più attenta, potremmo impedirci di reiterare in noi atteggiamenti, reazioni, comportamenti che negli altri ci hanno infastidito o disgustato?

 

Spesso infatti,  difensivamente, siamo soliti  sottolineare negli altri gli aspetti più negativi che cogliamo per, così, distanziarcene… e così erroneamente pensiamo, mentre apostrofiamo gli altri con sprezzanti giudizi di iniquità o di intollerabile fastidio circa alcuni comportamenti che in loro detestiamo… e che replicheremo comunque, da lì a poco, anche del tutto inconsapevolmente: in tutti quei casi, la Difesa psichica che abbiamo messo tra noi e gli altri funge da filtro “assorbente”!

Eppure, sì, potremmo imparare  a selezionare diversamente, dai nostri filtri percettivi, quello che più ci piace degli altri, per ricordarcene quando felicemente vorremo scegliere di riprodurlo… come avviene quando abbiamo la fortuna di accostarci a modelli positivi che ampliano lo spazio dei nostri pensieri, spingendoci a reclutare le nostre migliori disposizioni all’agire, e a renderle attive e produttive.

 

Reciprocamente un bello che si moltiplichi e che si possa condividere.

 

Avremmo perciò trasfigurato l”invidia” in “amore”…e viceversa ?

Niente male, se fosse possibile… iniziare a provarci è comunque sempre  possibile!

 

Oltre che più etico e più felicemente estetico, senza dubbio questo diverso approcciarsi agli altri è anche  più solutivo rispetto alle difficoltà che stiamo vivendo nella nostra vita e nelle nostre relazioni, di fronte alle quali la Difesa psichica dell’Invidia e della intolleranza discriminatoria, ci si ribalta addosso: il disconoscimento della natura fondante del nostro stare sempre e comunque  in rapporto con gli atri e con il mondo, ci restituisce l’autogol dell’invischiamento, privo della comprensione delle sue dinamiche relazionali, e sempre pronto a sfociare in configurazioni di disagio psichico e di malattia.

 

Cambiare prospettiva si può.