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                                                Sulla soglia della nostra coscienza-limite

A volte è difficile arrivare fin sulla soglia… ma ne vale la pena.

La soglia segna sempre un confine, al di là del quale c’è l’altro… quel che manca, quel che non si vede, quel che non si può, quel che nella rappresentazione del  limite  segna  l’orizzonte dell’oltre…

Oltre, perché  più di così oggi non si può: è trasgredire o disobbedire o vaneggiare o  risicare…

Fin sulla soglia siamo sempre, sulla soglia di qualcosa, arrivati fin là… ma, domani, chi può dirci che non sia possibile  un’ altra soglia, spostare un nostro limite  un po’  più  in là … guadagnandoci  uno  spazio di vita  che si estende, fino  a volere, cercare,  desiderare perfino, il rischio che certamente saremo pronti ad affrontare?

Rischio? Rischio che la nostra vita sia piena della vita che per noi  vogliamo, spingendoci avanti… magari, a volte, esitando  un po’, fermi  sulla  soglia  di ogni nuovo passo verso  il voler dare consistenza ad un sogno, un progetto, un amore…   mentre maturiamo la consapevolezza che quel nuovo passo che faremo  è  ciò che davvero desideriamo e che davvero adesso  possiamo.

Consapevolezza è la nostra coscienza-limite: cioè quando la persona si interroga, quando su di sé misura quanto sia vero il suo desiderare e la sua reale capacità e possibilità, e quando decide il suo impegno verso la sua scelta…  quando e se oltre-passare  la sua attuale soglia…

Scegliere di scegliere  è la prova provata che siamo davvero vivi… ed è la maniera migliore  di volere una vita sana e dignitosa.