Vision

VISION: LA MIA VISIONE DELLA PSICOTERAPIA 

             Vivendo da soli, anche nell’isola più bella che c’è , ci si ammala

                                

            Fatti raggiungere da chi vuoi avere accanto   per viaggiare insieme nel mondo

 Nasciamo già predisposti alla relazione con gli altri

Ritengo che ogni efficace psicoterapia, che  curi davvero, debba saper indagare  il mondo   della persona e il suo vissuto, i suoi  affetti e il suo mondo emotivo… e,  allo stesso tempo,   saper guardare  alla realtà entro cui quella persona vive immersa,  ai suoi modi e stili di vita, alle sue competenze relazionali, ai contesti e alle situazioni del suo vivere quotidiano.

Noi siamo,  fondamentalmente, esseri relazionali, e nasciamo già predisposti alla relazione.

Questa condizione è alla base di tutta la nostra psicologia e della nostra coscienza, individuale e di specie.

La nostra stessa identità personale, che consideriamo unica, è  anche costituita e “intrecciata” dalle  relazioni  che intratteniamo con gli altri…

Tutte quante le relazioni, ma soprattutto quelle belle, rappresentano gli incontri fondamentali della  nostra vita.

E’ vero tuttavia che, nell’incontrare il Mondo e gli altri, in diversa misura,  abbiamo tutti inevitabilmente  sperimentato  anche frustrazioni e delusioni…  gli altri e il mondo non stanno lì soltanto per esaudire ogni nostro desiderio o per confermarci continuamente!

Eppure, capita a volte, che impariamo tanto di più proprio da quelle relazioni che intanto ci frustano un po’!

Siamo sempre nel mondo, e sempre agiamo e reagiamo nello spazio che è tra noi e gli altri… la nostra azione o reazione ci racconta qual è il desiderio che sostiene la nostra scelta  di giudizio,  di ricerca…  o di amore.

La ricchezza della nostra vita vuole che i punti di vista possano anche essere diversi, e tuttavia coesistere, nel mondo multidimensionale in cui viviamo.

 Ma, senza la consapevolezza dei nostri modi di reazione e della natura delle difese che  ergiamo nei confronti degli altri,  spesso, ci  ammaliamo.

  • Quando ci ammaliamo? Perché?

Il  malessere, la sofferenza psichica e, via via, anche i  sintomi clinici nascono   quando, per contrastare l’ insoddisfazione o l’incomprensione che avvertiamo nei confronti della vita,  assumiamo delle difese che non  “funzionano”, che  risultano essere inadeguate e poco funzionali e che nel corso del tempo si sono strutturate rigidamente.

La spirale della patologia differenzia percorsi e picchi: a partire dai fattori di insorgenza e dalle diverse concause, si muove entro gli spazi personali e di contesto che trova,  spinge verso differenti direzioni, mentre va sviluppando, a partire da quella sofferenza psichica intrecciata a cause e concause,  le sue  particolari configurazioni psicopatologiche.

La persona,  in assenza di consapevolezza di scelta, struttura il sintomo assumendolo come un  tentativo di soluzione del suo problema; vive allora  continuamente il conflitto, restringe il suo spazio ideativo, ha difficoltà a trovare soluzioni alternative, e, al contempo, la limitatezza emotiva, ideativa ed  espressiva con gli altri daranno significatività ai comportamenti sintomatologici.

 Avremo così spezzato  la circolarità del nostro desiderio nell’incontrare il  mondo,  inaridendo la complessità e la bellezza della vita.

  • Quando serve  la terapia psicologica? Quando essa è efficace?

Ci sentiamo sostenuti e ben guidati da una terapia, se essa  non accetta di guardare al fenomeno psicopatologico come un evento  inevitabile e irreversibile, e neppure soltanto intrapsichico, che interessi unicamente il  vissuto, spesso inconscio della persona, considerata estranea e scollata dal suo mondo.

 Ritengo che una buona terapia debba sempre essere  attenta ad ogni  processo e ad ogni accadere, e saper guardare  alle relazioni, perché esse sono il luogo della cura…

Nel mio lavoro mi incarico perciò che ogni mio progetto terapeutico sia ritagliato addosso a quella precisa, concreta persona che è il mio paziente, per avviare processi  di cambiamento e di guarigione e, infine, per sbloccare  opportunità e risorse e renderle operative nella sua vita.

Ogni sofferenza, ogni patologia, ma anche le condizioni per un felice e profondo benessere, si compongono tutte tra il sistema di vita delle persone e il loro complesso mondo affettivo e  relazionale, guidato da una mente che sa imparare, e sempre reimparare.

Significativamente, nella stanza della terapia,  una particolare sinergia  concretizza un momento di incontro  tra due persone, il terapeuta e il paziente… l’accoglienza competente, profonda, contenitiva, di sostegno e di guida rivolta al paziente, assieme alla sincera volontà di quest’ultimo di impegno e di responsabilità, sono gli ingredienti migliori per una psicoterapia che risolva davvero.